I nomi composti sono i nomi formati dalla combinazione di almeno due parole. Di solito chi studia la lingua italiana incontra tante difficoltà con il plurale dei nomi composti perchè le regole sono tante e non mancano mai delle eccezioni. Frequenti sono anche i nomi composti invariabili. Come ricordare tutte queste regole? Ve lo racconto nell’articolo.
Dividiamo i nomi composti in tre gruppi:
- rimangono invariabili al plurale;
- cambiano solo il secondo elemento del nome composto;
- cambiano entrambi gli elementi del sostantivo composto.
Armatevi di santa pazienza, ragazzi. Cominciamo!
Il plurale dei nomi composti che non cambiano
Di solito i nomi composti rimangono invariabili se il secondo elemento del composto è:
- un verbo: il benestare – i benestare, il nullaosta – i nullaosta, il dormiveglia – i dormiveglia, il parapiglia – i parapiglia, il saliscendi – i saliscendi;
- un avverbio: il sottosopra – i sottosopra, il posapiano – i posapiano;
- un sostantivo plurale o invariabile: l’attaccapanni – gli attaccapanni, il cavatappi – i cavatappi, la lavastoviglie – le lavastoviglie, lo schiaccianoci – gli schiaccianoci, il guardasigilli – i guardasigilli, il reggicalze – i reggicalze, il portaombrelli – i portaombrelli, il battipanni – i battipanni, il segnalinee – i segnalinee, il guastafeste – i guastafeste, il portapenne – i portapenne, il baciapile – i baciapile, il rompiscatole – i rompiscatole (se parliamo di maschi) / le rompiscatole (se parliamo di femmine) ecc.
Spesso a questa categoria (plurale invariabile) appartengono i nomi composti da verbo + sostantivo singolare femminile: il battiscopa – i battiscopa, il saltimbocca – i saltimbocca, lo scioglilingua – i scioglilingua, il parapioggia – i parapioggia, il portafrutta – i portafrutta, lo spazzaneve – gli spazzaneve, l‘aspirapolvere – gli aspirapolvere, il battistrada – i battistrada, il portacenere – i portacenere, il cavalcavia – i cavalcavia ecc.
Eccezioni: il cacciavite – i cacciaviti, il salvagente – i salvagenti.
Inoltre, sono normalmente invariabili i nomi composti in cui il secondo elemento è di genere diverso rispetto al genere del nome composto stesso. Per esempio:
- il centrotavola – genere maschile; composto da “centro” e “tavola”. il secondo elemento “tavola” e di genere femminile che è diverso dal genere del nome “il centrotavola”. Quindi, in plurale del nome rimane invariabile: il centrotavola – i centrotavola;
- il madrelingua – maschile; madre + lingua (femminile). Quindi: il madrelingua – i madrelingua.
Altri esempi: il crocevia – i crocevia, il dopoguerra – i dopoguerra, il doposcuola – i doposcuola, il sottoscala – i sottoscala, il sottobottiglia – i sottobottiglia, il sottocoda – i sottocoda, il sottopancia – i sottopancia, il retroterra – i retroterra ecc.
Il plurale dei nomi composti che cambiano solo il secondo elemento
Il sostantivo composto forma il plurale cambiando la desinenza del secondo elemento in questi casi:
- il caso più complicato per noi stranieri: tradizione, abitudine ovvero il nome non è più sentito dagli italiani come composto e cambia la desinenza come un sostantivo normale: la banconota – le banconote, la ferrovia – le ferrovie, il palcoscenico – i palcoscenici, il francobollo – i francobolli, il pomodoro – i pomodori, il surgelato – i surgelati ecc.;
- il nome è composto da due sostantivi dello stesso genere (m+m, f+f): l’arcobaleno – gli arcobaleni, il cavolfiore – i cavolfiori, il melograno – i melograni, la madreperla – le madreperle, la cassapanca – le cassapanche ecc.;
- il nome è composto da un aggettivo + un sostantivo maschile: l’altorilievo – gli altorilievi, il bassorilievo – i bassorilievi, il biancospino – i biancospini, il mezzogiorno – i mezzogiorni, il nerofumo – i nerofumi, l’altopiano – gli altopiani, il bassopiano – i bassopiani ecc.
Eccezione: il purosangue – i purosangue (invariabile), il mezzosangue – i mezzosangue (invariabile), il mezzobusto – i mezzibusti (cambiano desinenza entrambi elementi); - il nome è composto da due aggettivi: il sordomuto / la sordomuta – i sordomuti / le sordomute, il chiaroscuro – i chiaroscuri, il pianoforte – i pianoforti;
- il nome e composto da un verbo + un sostantivo maschile o + il sostantivo mano: il parafulmine – i parafulmini, il passaporto – i passaporti, il reggiseno – i reggiseni, l’asciugamano – gli asciugamani, il corrimano – i corrimani, il baciamano – i baciamani; il paramano – i paramani, il grattacapo – i grattacapi, il copricapo – i copricapi, il copribusto – i copribusti, il coprifuoco – i coprifuochi, il parafango – i parafanghi, il rompicollo – i rompicolli (se parliamo di maschi) / le rompicolli (sa parliamo di femmine), il ficcanaso – i ficcanasi / le ficcanasi ecc.;
- il nome è composto da una parola invariabile (un avverbio o una preposizione) + un sostantivo che deve essere dello stesso genere del nome composto. Per esempio: il sopranome – genere maschile; composto da “sopra” (invariabile) e “nome” (genere maschile). Il genere del secondo elemento “nome” coincide con il genere del nome composto “il sopranome” e quindi in plurale cambia la desinenza solo il secondo elemento: i sopranomi.
Altri esempi:il soprammobile – i soprammobili, la sovrattassa – le sovrattasse, il contrordine – i contrordini, il dopopranzo – i dopopranzi, il sottoaceto – i sottoaceti, il lungomare – i lungomari, il lungofiume – i lungofiumi, il lungolago – i lungolaghi, la soprascarpa – le soprascarpe, l’anticamera – le anticamere, l’intervista – le interviste ecc.
Eccezione: il fuoribordo – i fuoribordo.
Il plurale dei nomi composti che cambiano entrambi gli elementi
Cambiano la desinenza entrambi gli elementi del sostantivo composto nei seguenti casi:
- il sostantivo è composto da un nome (maschile o femminile) + un aggettivo: la cassaforte – le casseforti, il pellerossa – i pellirossi, il caposaldo – i capisaldi, la cartapesta – le cartepeste, l’acquaforte – le acqueforti, il collotorto – i collitorti, la casamatta – le casematte, la cassaforte – le casseforti, la terracotta – le terrecotte ecc;
- il nome è formato da un aggettivo + un nome femminile: la malalingua – le malelingue, la mezzaluna – le mezzelune; la mezzanotte – le mezzenotti, la mezzalana – le mezzelane, la mezzatinta – le mezzetinte, la mezzamanica – le mezzemaniche ecc.
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E le regole non finiscono qui! Nella lingua italiana c’è il gruppo dei sostantivi composti formati dalla parola “capo” + nome. A loro dedicherò il mio prossimo articolo.
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