Articolo determinativo e indeterminativo: le regole di base

In lingua italiana quasi sempre un sostantivo è preceduto da un articolo. “Quasi sempre” perché esistono dei casi quando un sostantivo si usa senza l’articolo. La scelta dell’articolo dipende dalla situazione o dal contesto. E se essi cambiano cambia anche l’articolo. Per esempio:

Il Sole è la stella centrale del nostro sistema planetario. – Oggi c’è un sole caldo anche se è inverno.
La modestia è rara. – Carlo è di una modestia rara.

L’articolo nella lingua italiana rappresenta due opposizioni fondamentali:

  1. classe (determinativo, es: il cane)membro della classe (inderteminativo, es: un cane)
  2. noto (determinativo, es: il cane)nuovo (inderteminativo, es: un cane).

Vediamo qualche esempio:

Il cane è l’animale più fedele. (l’articolo determinativo «il» indica non un cane qualsiasi ma il cane come la classe che ha una certa caratteristica. In questa frase «il cane = tutti i cani».)
Un cane abbaiava nella strada. (in questa frase invece l’articolo indeterminativo «un» indica un cane qualsiasi, un cane sconosciuto sia al parlante sia al suo interlocutore.)
Il bambino è nel giardino. (l’articolo determinativo ci indica un bambino conosciuto a chi parla e a chi ascolta.)
Un bambino è nel giardino. (l’articolo indeterminativo indica un bambino qualsiasi, ignoto.)

Quando in un testo una persona o una cosa si nomina per la prima volta allora il sostantivo viene preceduto dall’articolo indeterminativo e quando la stessa persona o cosa viene nominata ancora si usa già l’articolo determinativo. Negli esempi qui sotto, presi dalle fiabe popolari, possiamo notare come cambiano gli articoli da indeterminativi (un anatroccolo, un figlio) a determinativi (l’anatroccolo, il ragazzo) a seconda all’opposizione “nuovo – noto”:

 

Finalmente il grosso uovo si aprì e lasciò uscire un grande anatroccolo brutto e tutto grigio.
Finalmente il grosso uovo si aprì e lasciò uscire un grande anatroccolo brutto e tutto grigio.

Finalmente il grosso uovo si aprì e lascio uscire un grande anatroccolo brutto e tutto grigio. […] Tuttavia, lanatroccolo, da quel giorno fu schernito da tutti gli animali del cortile: le galline e le anatre lo urtavano, mentre il tacchino, gonfiando le sue piume, lo impauriva. […] Il piccolo anatroccolo era molto infelice. (Il Brutto anatroccolo, Hans Crhistian Andersen)

[…] Qualche mese dopo, con loro grande felicità, nacque un figlio. Era ben fatto ed aveva una bella voce, ma di taglia piccolissima, non più grande dell’unghia di suo padre. Il ragazzo non divenne mai grande. […] (Pollicino, Fratelli Grimm)

Ma le cose note non sono solo quelle già nominate prima, ma anche quelle conosciute a priori oppure presupposte conosciute al lettore o all’ ascoltatore. Per esempio, i termini che indicano cose o elementi che sono unici in natura (il sole, la luna, la terra) oppure, come si capisce dal contesto, si riferiscono a persone o cose conosciute al lettore o all’ascoltatore (È arrivato il professore!), o i sostantivi, che indicano una classe, un tipo, una specie, una cosa astratta o una materia (la borghesia, la virtù, la pazienza, l’olio, l’oro, il grano).

“Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno della finestra!” (La favola di Biancaneve e i sette nani, Fratelli Grimm)

L’articolo determinativo si usa anche quando a una cosa o una persona, anche se sconosciuta, si dà una caratteristica o si aggiunge una particolarità. Per esempio:

Mi è piaciuto il libro che mi hai prestato. (Seppur il libro viene nominato per la prima volta noi usiamo l’articolo determinativo perché viene specificato quale libro, ovvero “il libro che tu mi hai prestato”).
Il figlio di Caterina. (In questo caso usiamo l’articolo determinativo perché viene precisato una caratteristica del sostantivo “figlio”).

Inoltre, l’articolo determinativo si usa anche:

  1. con le parti del corpo: Mi fa male la testa., Voglio tagliare i capelli., Ha il naso aquilino.
  2. con i nomi astratti che si usano in senso generale: Voglio che tu mi dica sempre la verità.
  3. con oggetti che ci appartengono strettamente: Mi hanno rubato il portafoglio., Ho preso l’ auto e me ne sono andata via., Dopo aver acceso il cellulare ho visto che c’era una marea di chiamate perse.
  4. con i nomi preceduti dall’aggettivo tutto/a/i/e: Tutti i film, tutta la sera, tutte le mele.
  5. con i nomi che precedono un superlativo relativo: È il film più bello che io abbia mai visto!

A seconda dal contesto l’articolo determinativo può svolgere la funzione di un aggettivo dimostrativo o un pronome dimostrativo:

Penso di finire la traduzione entro la settimana. (= entro questa settimana).
Sentitelo l‘ipocrita! (= questo ipocrita).
Fra i due vini scelgo il rosso. (= quello rosso).
Dei due attori preferisco il più giovane. (= quello più giovane).

L’articolo determinativo può anche avere valore “distributivo”:

Vado al cinema la domenica. (= ogni domenica, tutte le domeniche).
Costa 25 euro al chilo. (=ogni chilo).

L’articolo indeterminativo, oltre ai significati nominati qui sopra, si può usare per intensificare il significato di un sostantivo:

Era ridotto in uno stato da far paura. (=”in uno stato tale” che faceva paura).
C’è un fumo che non si respira! (=”un fumo tale” che non si può respirare).

Nel linguaggio quotidiano, oltre a intensificare il significato delle parole, l’articolo indeterminativo può essere usato per esprimere ammirazione oppure con il significato di «circa»:

Ho conosciuto una ragazza!
Ma questa è una cena!
Dista un tre chilometri.
Manca un 50 chilometri all’arrivo.

2 comments on “Articolo determinativo e indeterminativo: le regole di base

  1. Yura Marzo 23, 2014

    Grazie mille per la sua spiegazione. Lei spiega chiaro ed interessante! :good:

  2. Elena Marzo 23, 2014

    Grazie! Spero che Lei troverà ancora tante cose interessanti e utili su questo sito. :-)

Comments are closed.