Arte: modi di dire

Parliamo dell’arte! Della parola italiana “arte”. Originariamente la parola “arte” indicava  l’abilità tecnica necessaria per realizzare un oggetto o per compiere una determinata attività. Era quindi arte quella dei fabbri e dei calzolai, ma anche quella dei poeti o degli scultori.

Modi di dire con la parola "arte"

Con il tempo, però, alle arti che producevano gli oggetti e servizi necessari per la vita di ogni giorno si è attribuito il nome “mestiere”. E con le arti che sviluppavano oggetti per il piacere estetico e non per le necessità quotidiane si continuava ad usare la parola “arte” oppure “belle arti”.

Nonostante tutti questi cambiamenti etimologici, le tracce  del significato originario della parola “arte” le possiamo trovare anche oggi nella lingua italiana. Per esempio, ogni lavoro fatto bene, con precisione,  secondo le regole stabilite, anche se si tratta della semplice pasta al pomodoro, gli italiani lo definiscono “è a regola d’arte”. )))

Una persona che non ha né soldi né mestiere, che non sa fare nulla  viene descritta con la frase “non ha né arte né parte (è senz’arte né parte)”. La parola “arte” nella frase richiama l’antico significato di “mestiere”.

La frase “ad arte” significa “per uno scopo preciso, deliberatamente, per finzione” e, a seconda del contesto, può assumere una sfumatura negativa.

Esempi:

  1. – “Ma come fa, tua figlia, a stare con quei satanisti?” – “Ci è finita, suo malgrado. Quelli sono degli squinternati senza arte né parte (=penniless and jobless) che hanno rispolverato  delle dottrine per darsi delle arie.” (“Le sultane”, Marilù Oliva)
  2. Ho messo i cappelli in modo disordinato ad arte (=on purpose).
  3. Le accuse contro di lui sono state tutte montate ad arte (=deliberately).
  4. E allora te lo devi levare dal cervello perché questo giovanotto non ha né arte né parte(=penniless and jobless)
  5. Il ponte è crollato perché era vecchio e non era fatto a regola d’arte (= not following the rules).